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Nuove idee
Quando l’ufficio è amico dell’ambiente
È vero, la natura ci ringrazia quando ci muoviamo in città con un e-scooter, ma poi si incazza quando saliamo in ufficio, usiamo fogli su fogli di carta, apriamo le bottigliette d’acqua monouso anche quando non abbiamo sete e teniamo i documenti dentro ventiquattrore in pelle.

Le cose però stanno cambiando: la ventata di sostenibilità che ci pervade sta portando alla luce prodotti sostenibili, belli, curiosi e funzionali che ci daranno una mano a ridurre la nostra impronta ambientale. Da una carta che carta non è, a un legume dalle mille applicazioni, ecco 5 alleati per il nostro ufficio più green.

1) Largo alla carta di pietra

La carta. Ne utilizziamo tantissima, anche più di quanto non sia necessario. A volte senza nemmeno pensare che, dietro il foglio A4 che abbiamo tra le mani, si celano litri e litri di acqua e persino del petrolio; per non parlare degli alberi impiegati nella sua produzione: : lo sapevi che, negli Stati Uniti, per stampare i quotidiani della domenica servono 500.000 alberi ogni settimana?

La carta riciclata è un buon compromesso per l’ambiente, ma ne esiste un altro tipo, che non si rompe, non si sgualcisce e che, a contatto con l’acqua, non si rovina. Si tratta della paper stone. Sì, avete capito bene: carta di pietra. Si prendono gli scarti della lavorazione del marmo, li si miscela con una piccola percentuale di plastica riciclata e nasce quello che, all’apparenza, è un comunissimo foglio bianco. 0 acqua necessaria alla produzione; 0 alberi da tagliare; 0 solventi chimici, la paper stone è resistentissima e, appunto, idrorepellente.
Con la carta di pietra, è proprio il caso di dirlo, scripta manent.

2) La soia diventa inchiostro

Sì, con la soia non si fanno solo i veggie burger, il tofu e la salsa per il sashimi. È anche la base per un inchiostro conveniente (ha colori intensi e, per questo, se ne usa poco) e altamente riciclabile, due caratteristiche che lo rendono perfetto per le nuove penne nella tua scrivania e per la stampa dei giornali. Infatti, la maggior parte dei quotidiani che leggi sono stampati con questo inchiostro che, bada bene, sebbene sia prodotto con la soia, non è commestibile: l’olio dei semi è miscelato con pigmenti e resine. Quindi usalo per scrivere, ma niente esperimenti culinari.

3)     L’inarrestabile ascesa delle bottiglie riutilizzabili


L’associazione americana Plastic Ocean ha calcolato che ogni americano usa, in media, 315 bottiglie di plastica all’anno. Per produrne una, serve 6 volte la quantità d’acqua che contiene la bottiglia stessa.
Ecco che, per ridurre gli sprechi e la nostra impronta ambientale, mantenendoci allo stesso tempo idratati e contenti, possiamo tenere in ufficio una bottiglia riutilizzabile, magari d’acciaio, così da poter bere una rigenerante tisana calda o un refrigerante the freddo anche a metà mattina.

4)     Una sedia e le sue vite precedenti


Parlando di plastica, per gli hard-core della sostenibilità è nata Felt, una sedia dal design moderno (è stata progettata in Olanda), prodotta riciclando sessanta bottiglie di plastica. Proprio perché dona nuova vita a dei rifiuti, ha già vinto un premio, il Green Product Awards 2018.
 

5)     Quando la trasferta chiama, la sostenibilità risponde


Ventiquattrore di pelle; zaini di plastica; borse da lavoro in tessuti sintetici. Certo, non sono amici della natura, ma per chi va spesso in trasferta, deve andare al corso di inglese in pausa pranzo o deve finire una presentazione la sera, a casa, sono strumenti indispensabili. Infatti, spesso si chiude un occhio per il fatto che siano prodotti in materiali per nulla ecologici. Ma ora non più. Aumentata la sensibilità per le questioni ambientali, anche grazie agli influssi della moda sostenibile, stanno nascendo borse create con la plastica “raccolta” dagli oceani, ventiquattrore vegane e persino zaini prodotti con foglie di banano.


Grazie a questi piccoli accorgimenti, diminuiremmo la nostra impronta ambientale e la natura sarà, giustamente, un po’ più human-friendly.

Foto credit: agood.comvepa.nl